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L’idea del fiume
Un fiume reale può diventare il simbolo, l’idea, la persona?
L’idea del fiume è una raccolta poetica tutta dedicata a un unico fiume, l’Abou Regreg che scorre tra Rabat e Salé, e che Hassan Najmi osserva, specialmente di notte, dal balcone.
Come sottolinea Rosita Copioli nella Prefazione, dopo acqua, e notte, la parola balcone è la più frequente in questo libro: è infatti il punto di vista fisso, quello da cui inizia il processo della vista che si affaccia sul fiume, verso la foce di Salé, ma ciò che ne deriva è un movimento continuo, una vacillazione, un andare e venire, una dialettica di sistole-diastole del cuore. Non sa come uscire da se stesso, in un distacco che c’è e non c’è. Muta di continuo la lente del cannocchiale: del lontano e del vicino, del vasto e del minimo, dal qui e ora all’eternità. Najmi vorrebbe come il fiume perdersi nella foce, sparire, dimenticare. Ma attraverso i suoi versi, il fiume vive ormai dentro di lui come un doppio, allontanando l’abisso delle tenebre dall’anima, bagnata di acqua e di luce.
Testo arabo a fronte.
Traduzione di Sana Darghmouni.
Prefazione di Rosita Copioli.
In uscita a fine Settembre 2023
Hassan Najmi è un poeta, scrittore e giornalista marocchino. Nasce a Ben Ahmed nel 1960, studia letteratura araba all’Università Mohammed V di Rabat e continua conseguendo un dottorato di ricerca sempre in ambito letterario con una tesi sulla poesia orale e la musica tradizionale in Marocco. È presidente dell’Unione degli scrittori del Marocco dal 1998 al 2005 e nel 1996 fonda insieme a un gruppo di poeti marocchini la Casa della poesia, un’associazione che promuove la poesia marocchina a livello nazionale e internazionale. Dal 2018 è presidente di Pen International in Marocco, un’associazione di scrittori che si batte per la libertà di espressione. Molti dei suoi testi, sia in prosa che in poesia, sono stati tradotti in almeno 10 lingue (tra cui francese, inglese, italiano, tedesco, spagnolo, turco, e persiano). Nel nostro paese sono state pubblicate alcune delle sue raccolte di poesia: Le Bagnanti e una eternità breve (Kimerik, 1990) e Il Sorriso dell’Alchimista (Di Felice Edizioni, 2016). È senza dubbio uno dei poeti marocchini più premiati (Prix du Maroc du Livre, 2011; Prix Mondial de Fès pour la Création, 2016; Prix Gutenberg Maroc, 2017). Solo in Italia gli sono stati attribuiti il Premio Rocca Flea per la raccolta di poesie Le Bagnanti nel 2009, l’Arnaldo Fortini (Assisi) dedicato alla fraternità nel 2015 e il Premio Speciale alla Poesia all’interno della VII edizione del Premio Letterario Città di Martinsicuro (TE) sempre nel 2015.
Dello stesso autore nel 2021 Astarte ha pubblicato la raccolta In disparte e altre poesie.
Sana Darghmouni è Dottore di ricerca in Letterature Comparate presso l’Università di Bologna, dove ha conseguito anche una laurea in lingue e letterature straniere. Attualmente insegna lingua e letteratura araba alle università di Bologna e Ca’ Foscari Venezia. Tra le ultime pubblicazioni, Arabo per affari (Hoepli), Kalima/Parola Lezioni di scrittura e grammatica araba con esercizi (Mondadori). Ha tradotto in italiano le opere di alcuni poeti arabi, quali Ashraf Fayadh, Epicrisi (Di Felice Edizioni), Hadi Danial, La testa dei tanti cappelli (Di Felice Edizioni). È redattore nella rivista online La macchina sognante.
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