«Mai, in nessun momento della mia esistenza, ho desiderato essere madre. […] Questo libro è stato scritto per il piacere di denunciare quel tipo di femmina la cui modestia impone un silenzio tombale su questioni così importanti come il sesso e la maternità». Dichiarazione, Beatrice Hastings.
Woman’s Worst Enemy: Woman è il manifesto femminista di Beatrice Hastings, pensatrice radicale di inizio Novecento. Il titolo, volutamente provocatorio, nasce dalla sua opposizione ai miti patriarcali della maternità che le stesse donne promuovono e impongono alle altre donne. Questo pamphlet, dirompente e avanguardistico, si colloca in una posizione divergente rispetto al movimento femminista suffragista del suo tempo, provocando, già all’indomani della sua pubblicazione, una violenta ondata di riprovazione e un acceso dibattito.
Giornalista e scrittrice prolifica, Emily Alice Haigh, vero nome di Beatrice Hastings, nasce a Londra il 26 gennaio 1879. A sei mesi dalla nascita, si sposta con la famiglia a Port Elizabeth (Sudafrica). Dopo due matrimoni, viaggi, studi, esperienze, nel 1906 comincia a scrivere per il periodico londinese The New Age. Ben presto diviene voce autorevole del giornale nel quale pubblica, fino al 1920, i suoi articoli e le sue opere, tra i quali il Manifesto femminista contenuto nel presente volume. Trasferita a Parigi, in qualità di corrispondente del The New Age, conosce Amedeo Modigliani, con il quale intesse una relazione (1914-1916). Negli anni Venti pratica la scrittura automatica e nuove forme di scrittura sperimentale. Nel 1932 fonda The Straight-Thinker, un giornale letterario anticapitalista. Nei suoi ultimi anni della sua vita fonda il giornale Democrat. Muore suicida a Worthing, il 30 ottobre 1943 lasciando una considerevole produzione letteraria.
Maristella Diotaiuti è ideatrice e curatrice degli eventi culturali del Caffè letterario Le Cicale Operose di Livorno. Dopo gli studi in Lettere moderne all’Università Federico II di Napoli, si è occupata di letteratura femminile, poesia e ricerca di autrici dimenticate. Insieme a Federico Tortora ha curato la prima antologia in lingua italiana di opere di Hastings: Beatrice Hastings. In full revolt (2020). Ha pubblicato la raccolta di poesie . come cosa viva (Terra d’ulivi, 2021).
Stefania Tarantino è filosofa e musicista. Ricercatrice (RTDb) presso l’Università degli studi di Salerno, i suoi studi si concentrano soprattutto sulle filosofe del XX secolo e sulla problematizzazione della differenza sessuale all’interno della storia della filosofia e del pensiero politico occidentale. Ha pubblicato numerosi saggi e monografie e ha partecipato a numerose conferenze nazionali e internazionali. Insieme ad altre ha creato il gruppo europeo di studi femministi (www.studifemministi.it). Per maggiori informazioni sulla sua attività filosofica e artistica si rimanda ai siti: www.stefaniatarantino.it – www.ardesiaband.it
Giada Bonu è attivista femminista, parte dell’assemblea di Non Una di Meno – Firenze e della redazione di DWF – donnawomanfemme dal 2017. Dopo il Master in Studi e Politiche di Genere è attualmente dottoranda in Scienze Politiche e Sociologia presso la Scuola Normale Superiore e parte del Centro di ricerca sui movimenti sociali (COSMOS). Le sue ricerche si focalizzano sulla relazione tra movimenti femministi e spazio urbano con particolare attenzione alle metodologie partecipative.