Nel 1983 nel quadro dello splendido Mar dei Caraibi nasce una delle grandi promesse della letteratura contemporanea haitiana, Makenzy Orcel, autore di Port-au-Prince, capitale di Haiti. Ha alle spalle una formazione umanistica, avendo studiato prima al Collège Adventiste a Diquini e poi alla facoltà di Linguistica Applicata a Port-au-Prince. In seguito si dedica alla scrittura, scelta che sarà determinante per il suo successo.
Il suo primo romanzo dal titolo Les Immortelles [Le immortali] è stato scritto dopo il terremoto che nel 2010 ha scosso Port-au-Prince con la stessa forza distruttrice della bomba di Hiroshima, per raccontare la voglia di vivere nonostante la paura e per rivelare la testimonianza più insolente di fronte all’apocalisse. Un testo di esordio potente, dal successo folgorante, scritto di getto nel giro di qualche giorno, per strada dietro a una macchina, accanto alla salma di una donna incinta. Makenzy Orcel sente la necessità di scrivere quest’opera per raccontare cos’è successo dal punto di vista di un abitante del luogo e dare voce a una parte di popolazione che voce non ne ha. In questo romanzo, infatti, la voce narrante è quella di una prostituta e l'opera è dedicata a tutte le donne che hanno perso la vita in strada durante la catastrofe. Viene tradotto in inglese e pubblicato a New York da SUNY Press. Vince il premio Thyde Monnier della Société des Gens de Lettres.
Il suo interesse per il lato meno conosciuto e più oscuro del suo paese prosegue con la pubblicazione nel 2011 del romanzo Les Latrines [Le latrine], dove continua la sua esplorazione dei bassifondi nel dedalo della baraccopoli di Port-Au-Prince.
Il suo talento viene ulteriormente premiato l’anno seguente, quando gli viene conferito il Premio della Letteratura di espressione francese dell’anno da parte del GRAHN-Monde.
Nel gennaio 2016 il suo terzo romanzo vede la luce, L’Ombre animale [L’ombra animale], grazie al quale vince il premio Louis-Gallioux e il premio Littérature-monde. L’Ombre animale è un libro frontiera, una riflessione sulla morte; è un’esperienza di lettura fuori dal comune, che si situa fra le tenebre e l’aurora, fra il sogno e la realtà.
Nel 2017 la Repubblica francese lo nomina cavaliere delle Arti e delle Lettere. Nello stesso anno pubblica un volume che contiene due testi: Cavernes [Caverne], seguito da Cadavres [Cadaveri].
Sin dal suo primo romanzo si può cogliere il talento e la bravura che lo contraddistinguono. Con una scelta particolare di temi affrontati e il suo stile pungente, ma allo stesso tempo alla mano, Makenzy Orcel riesce a catturare l’attenzione del lettore e guidarlo in un viaggio nei meandri più reconditi della vita umana.
Finora nessuno dei testi di questo talentuoso scrittore haitiano è stato tradotto in italiano, ma un estratto da Cadavres si trova nella raccolta Au coeur de l’errance (2018), tradotta in italiano e in uscita nei primi mesi del 2021 per Astarte Edizioni, con il titolo Al cuore della migrazione. Il testo in questione è una poesia, dalla narrazione caotica, in cui si pone l’accento sul passare del tempo. È una poesia intima, un ritorno sui luoghi d’infanzia.
Articolo di Federica Crosetto